Aggiornamento di stato

A BREVE LE NOSTRE PROPOSTE DI SOCIAL-TREKKING NELLA MAJELLA.
ITINERARI IN CUI RACCOGLIERE ED EVOCARE L'ESSENZA DELLE BELLEZZE E BONTA' NATURALISTICHE, ENOGASTRONOMICHE, TRADIZIONALI, CULTURALI D'ABRUZZO, COINVOLGENDO LE PERSONE CHE NE CONSERVANO LA MEMORIA O CHE PERSEGUONO MODELLI DI ECONOMIA SOSTENIBILE E LOCALE VALORIZZANDO LE RISORSE APPENA CITATE. RACCONTATE DALLA VOCE NARRANTE DI UN CANTASTORIE O DALLA MUSICA E DAL CANTO DI CHI CON LE SUE ARTI CI SOSTERRA' PER PERMETTERCI DI NON LIMITARCI ALLA SOLA DESCRIZIONE DEI LUOGHI MA DI EMOZIONARCI "VIVENDOLI"...

«Non c’è nulla di più sovversivo, di più alternativo del camminare al modo di pensare oggi dominante. Camminare è una modalità di pensiero. È un pensiero pratico. È un triplo movimento: non farci mettere fretta; accogliere il mondo; non dimenticarci di noi...strada facendo».
Adriano Labbucci, Camminare una Rivoluzione.

Per la nostra idea del camminare condividiamo il pensiero di Alessandro Vergarii che riassumiao di seguito:

Camminare serve come bussola per percorrere un paesaggio insieme geografico e mentale, alla ricerca di punti di riferimento, alla scoperta di un modo diverso per impostare il nostro rapporto con gli altri e con il mondo che ci circonda, in un tempo in cui, forse, la bussola la stiamo perdendo un po' tutti.
Al punto che il camminare non solo è un’attività ormai poco praticata, ma spesso è guardata con sospetto e fastidio; un atteggiamento che può sfociare in frasi paradossali come: «Il pedone rimane il più grande ostacolo al libero fluire del traffico». Potrebbe sembrare una battuta di Woody Allen, ma in realtà è stata pronunciata da un gruppo di urbanisti consulenti del sindaco di Los Angeles. Si tratta dell’«espressione tragica e surreale di quel mondo capovolto che è il nostro», scrive Labbucci nel suo libro.
Camminare vuol dire pensare. È un pensiero pratico. È un modo per ragionare di libertà, di uguaglianza, di resistenza, di progresso, di bellezza e di tante altre cose ancora.
Si cammina da sempre per “andare in contro”, per “denunciare”, per “restare in forma”, per “raggiungere”, per “piacere".
Ha camminato l'eroe per difendere le sue genti, cammina il pellegrino, cammina lo studente che marcia per i suoi diritti, camminano i filosofi e i pensatori (come ci insegna Aristotele).
Camminare è davvero una Rivoluzione se si pensa a quanto poco spazio, oggi, diamo al tempo e quanto poco valore diamo alla qualità delle nostre azioni.
Per intenderci, se io voglio arrivare in “cima” o “a metà del percorso”, se questa è la mia intenzione, il mio bisogno, è bene prendersi il giusto tempo per farlo, raccogliendo le forze come in un atto meditativo, richiamando a se le energie di pensiero che portano ad immaginarci...già lì!
Desiderare, scegliere, impegnarsi, sperimentarsi, mettersi in discussione, apprendere, giungere, riposarsi, sedimentare l'esperienza e condividerla.
Questo è l'intento della proposta che andremo ad esporvi, una riproposizione del “viaggio” che ogni volta compiamo quando ci muoviamo nel mondo secondo coscienza.

Proposta di social-trekking
Come dicevano gli antichi: “solvitur ambulando”. Camminando, si risolve!
Camminare è sicuramente una delle proposte più semplici e concrete per perseguire la sostenibilità, e farlo insieme, mostrando che è possibile anche nelle azioni del quotidiano come nella scelta del proprio tempo libero, può essere davvero un piccolo atto rivoluzionario che può cambiare la società.
Sono tante le associazioni e le imprese che si occupano di trekking e di escursionismo, ma di solito il comune denominatore è quello di camminare alla ricerca di quel contatto con la natura che nella vita cittadina della maggior parte delle persone manca. Ma c’è anche un altro aspetto che è altrettanto importante e che spesso è poco evidenziato: l’incontro con l’altro, nella condivisione di tempo con chi ti cammina accanto e nell’avvicinarsi a conoscere, o riconoscere, culture e popoli.
Un fervido laboratorio di pensieri, di stili di vita, di convivialità; un movimento che cerca di far camminare le persone non solo nella natura, ma verso l’incontro con gli altri per un confronto con idee diverse e diversi modi di agire. Ecco cosa vuole essere la nostra proposta!
E' proprio in questa terra di nessuno che abita il nostro progetto!
Per coniugare i due aspetti che mancano di più all’uomo del nostro tempo: il contatto con l’umano e l’avvicinamento alla natura.
Cerchiamo questi contatti nei posti meno battuti, ancora “vergini” da contaminazioni massive (umane e ambientali).
Nella scelta delle strutture in cui sostare cerchiamo chi pone tra i propri valori fondanti, il rispetto inteso nel senso più ampio, prediligendo il biologico e i cibi locali e di stagione, le energie rinnovabili e l’adesione alle varie tipologie di economia solidali. Prediligendo l'aspetto conviviale dell'esperienza in cui, oltre al tempo, condividere la cucina, il cibo, il riposo. Mettendo insieme e a disposizione i “talenti” di ognuno, rallegrando con musica e danze la permanenza nei luoghi.
Cerchiamo di scegliere e valorizzare strutture gestite da persone che hanno fatto determinate scelta di vita, magari in controcorrente al modello imperante, che caparbiamente lottano per portare avanti progetti di solidarietà e di sostenibilità.
Anche scegliere tali strutture per una sola notte, per un solo pranzo, porta comunque ad un incontro, ad un arricchimento tra le persone, tra chi passa e va, ma forse rimane contaminato da un seme che darà un nuovo frutto, mentre chi resta può avere la soddisfazione di sapere che il suo impegno non è stato vano.

Restituiamo al “viaggio” la giusta qualità e la ritrovata bellezza. Senza farci risucchiare dai ritmi frenetici della nostra vita, perché qualche volta camminare è meglio che...correre!
Utilizziamo per spostarci oltre ai nostri piedi, mezzi ecocompatibili come la bici o...gli asini (da cui l'idea delle RaglioCarovane) compagni sapienti e facilitatori di relazioni*. A BREVE MAGGIORI DETTAGLI E IL PROGRAMMA DEI NOSTRI SOCIAL TREKKING...